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La bonifica nel Basso Piave

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La storica laguna di Heraclia ed Equilium già nel Medioevo era trasformata dalle piene del Piave in una vastissima palude, collocata a protezione naturale della laguna di Venezia verso nord-est.
Per questa stessa ragione, estintasi la potenza delle prime capitali lagunari, la Serenissima non si occupò mai dei territori paludosi del Basso Piave, se non per i reiterati tentativi di allontanare dalla laguna la foce del fiume alpino.
Fu solo verso la prima metà dell'ottocento che la condizione di sottosviluppo e di rischio sanitario in cui vivevano le popolazioni locali, determinò interventi di recupero di nuove superfici produttive e abitative tramite prosciugamento.
Furono tentativi dapprima sporadici, quindi più estesi e organizzati, ma destinati comunque all'insuccesso economico.
Soltanto quando, dopo il 1920, lo Stato italiano decise di intervenire direttamente con cospicui investimenti, il successo delle imprese bonificatorie venne assicurato.

Il Basso Piave, da palude dolce o salmastra divenne quindi una vastissima, fertile campagna appoderata: 'una piccola Olanda' le cui estese superfici produttive erano e sono collocate sotto il livello del mare.
Il nuovo paesaggio, creato sul modello della tradizionale campagna veneta vide collocarsi al centro della nuova organizzazione territoriale le idrovore e le canalizzazioni escavate manualmente e poi argini per centinaia e centinaia di chilometri, strade poderali e interpoderali, ponti, case mezzadrili e 'agenzie rurali', simbolo queste ultime della proprietà e del potere economico.
Con la Bonifica che ha segnato per un secolo intero il rapporto uomo-ambiente nel Veneto Orientale, nasceva dunque la nuova realtà economica e sociale dell'intero territorio.

 

Quanto riportato su questa pagina (testi e foto) è estratto, per gentile concessione dell'editore, dalla guida 'JESOLO ERACLEA...in bici tra bonifiche e laguna' - autore Michele Zanetti -della serie Guide PEDALAFACILE pubblicato dalla Casa Editrice ACHAB snc
di Mogno Michele & C., via E. Ferrari, 15 30037- Scorzè - VE
tel. +39 041 5845003
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