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Chiesanuova

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Con le Mussette (località collocate più a monte, sulla sinistra Piave), Chiesanuova costituiva uno dei luoghi più elevati, in termini altimetrici, dell'intera superficie territoriale del Basso Piave.
Anticamente boscosa e probabile isola nella distesa di paludi che accompagnava il basso corso del Fiume, Chiesanuova fu abitata da epoche remote, anche in ragione della collocazione rivierasca, che facilitava i collegamenti con i territori a monte e con i lidi.
Degli antichi insediamenti non sono tuttavia giunte testimonianze significative, né si conservano documenti di particolare importanza storica riguardanti la località.

 

Significativa in sé è tuttavia la borgata fluviale, affacciata alla sponda della Piave Vecchia e pervasa da una quiete d'altri tempi.
E' la quiete tipica dei luoghi che gli eventi hanno emarginato, relegandoli ad un isolamento tanto sofferto in passato quanto prezioso attualmente.
Chiesanuova, passata dalla sinistra alla destra orografica del Piave dopo la diversione fluviale del XVII secolo, rimase infatti sino ai primi decenni del novecento importante stazione di transito di merci e di persone da e per la Laguna.
Nella Grande Guerra si trovò in prima linea e fu duramente battuta dalla bufera dei combattimenti, ma dopo tali eventi drammatici riprese di fatto il ritmo agreste ed operoso della sua vita.
Ebbe quindi una nuova chiesa, edificata nel sobrio stile di una piccola cattedrale romanica ed affrescata nel presbiterio dal pittore trevigiano Juti Ravenna.
Proprio l'edificio religioso, che specchia la propria sagoma nelle acque della Piave Vecchia, costituisce oggi il simbolo ideale di questo luogo e della sua comunità.
I tempi mutano tuttavia rapidamente: negli ultimi anni Chiesanuova ha conosciuto un nuovo sviluppo urbano, mentre la nuova viabilità di grande scorrimento ne sta cingendo d'assedio la campagna.
La memoria dell'antica isola, folta di salici e querce, è perduta per sempre.