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Da Santa Maria di Piave a Lio Maggiore. La laguna dei grandi orizzonti

itinerari

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Lunghezza: Km 22,4
Tempi di percorrenza: 3h
Difficoltà tecniche: gran parte del percorso si svolge su strada a fondo ghiaioso, debolmente trafficata, ma che può presentare vaste pozzanghere in caso di pioggia
Periodo consigliato: tutte le stagioni
Altre indicazioni utili: S. Maria di Piave si raggiunge attraverso la Strada Provinciale Caposile-Jesolo; l'abitato si trova a 3,5 km da Caposile. Se si escludono alcune abitazioni private, gran parte del percorso è del tutto priva di punti di appoggio
Interessi prevalenti: Paesaggistico-naturalistico-etnografico

 

L'ambiente

Dalla storica località di Torre Caligo c'è una strada polverosa che seguendo l'omonimo canale si inoltra verso la Laguna delle valli. E' una strada che serpeggia seguendo le ampie curve disegnate dal piccolo alveo del Canale Caligo perduto in una distesa piatta e solitaria, dove l'iniziale entusiasmo di un contatto diretto e avvolgente con questa parte estrema di Laguna si smorza presto nella monotonia delle colture e nei segni avari di un paesaggio essenziale.
Eppure quella del Caligo è storia antica e la distesa agraria che lo circonda era barena prima che bonifiche di rapina, qui come altrove, sottraessero alla laguna preziose superfici marginali.
Il Canale era infatti la vitale via d'acqua attraverso cui le merci approdate o prodotte al Lio Maggiore prendevano la via dell'Est e le vele delle barche veneziane, sgargianti di colori, erano certo visibili lungamente dalla stessa Lio Maggiore nel loro lento incedere attraverso gli orti e la barena.
La strada si inoltra dunque in un ambiente in cui una ricca storia non ha lasciato testimonianze se non quelle sepolte nei sedimenti di antichi fondali. L'escursione tuttavia non tradisce le attese: le valli cingono in un lungo assedio la stradina che corre senza arrestarsi su un argine esile e quasi d'improvviso, a giro d'orizzonte, è solo Laguna.
Una Laguna integra anche se segnata dall'uomo, che in nulla è mutata da molto tempo, o forse soltanto nei prolungati silenzi delle sue distese d'acqua e di barena. Una Laguna che si apre ovunque, in ogni direzione, che circonda e dilaga verso lontani orizzonti, misurando il proprio blu con il cielo e mutando al mutare di quest'ultimo.
Una Laguna che si anima di esaltanti voli nelle albe invernali ed i cui toni sfumati possono cambiarsi, nelle ore estreme del giorno, in bagliori d'oro e di rosso filtrati dagli esili sipari erbacei della barena.
Orti e vecchi frutteti di giuggiolo, infine, affondano le radici tra le fondamenta delle antiche chiese di Lio Maggiore. Essi caratterizzano l'ambiente povero di una terra che fu ricca e popolosa e che ora ospita non solo gli eterei fantasmi di un passato sepolto, ma gente semplice, fiera della propria cultura e tenacemente legata alla propria terra.

 

 

Crediti e Bibliografia: Il testo riportato su questa pagina è liberamente estratto, per gentile concessione dell'editore, dal libro 'Escursioni LAGUNA NORD VENEZIA', scritto da Michele Zanetti, della serie Itinerari Fuoriporta pubblicato dalla Casa Editrice CIERRE Edizioni, Via Ciro Ferrari 5, 37060 - Caselle di Sommacampagna (VR)
tel +39 045 8581820
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