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Storia

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Le vicende storiche

 

Percorrendo l'autostrada da Venezia a Trieste, o effettuando quel tragitto in ferrovia, prima di oltrepassare il Piave si scorge l'affusolato campanile di Fossalta di Piave, svettante sul territorio comunale adagiato lungo la sponda destra del fiume.
Ubicazione cui sono legate le remote origini del paese ed il suo aspetto attuale.
Fossalta di Piave ha un territorio di circa 10 Kmq. ed una popolazione di circa 4.100 abitanti.
La sua storia risale all'epoca romana allorché il territorio fossaltino costituiva l'estremità orientale del fertile e popoloso agro altinate e vi si trovava uno dei pochi punti in cui il Piave era guadabile nel suo corso inferiore.

Forse spopolatisi durante le invasioni barbariche (IV-V secolo) o più probabilmente per le scorrerie ongaresche (889-906) il territorio fossaltino nel 1032 divenne possesso dei patriarchi di Aquileia per investitura data all'imperatore Corrado II al patriarca Popone.
In seguito nel tratto posto fra i grandi boschi della Silvella ed il greto del Piave lentamente cominciò a prender forma una 'villa' (villaggio). Quel borgo assunse il nome di Fovea Alta (Fossalta) ed era già formato nel 1177 allorché i patriarchi di Aquileia lo diedero in feudo ad Ezzelino il Balbo da Romano, al suo ritorno dalla Terrasanta.

Il dominio veneziano beneficiò il paese: nel 1483 Venezia, per incentivare i traffici con l'area opitergina, fece scavare una canale (Fossetta) da Portegrandi a Caodarzere con un prolungamento che moriva nell'attuale piazza Matteotti.
E' il momento aureo: Fossalta ebbe un grande impulso economico e commerciale (traffico di merci e persone lungo la via d'acqua) oltrechè artistico con la costruzione di numerose ville patrizie.
Il napoleonico Regno d'Italia (1806-1815) staccò Fossalta dalla trevigiana podesteria di Oderzo poichè creò il Comune di Fossalta di Piave e lo incluse nel Distretto di San Donà di Piave, facente parte del Dipartimento dell'Adriatico, cioè l'attuale Provincia di Venezia.
Poi nel 1915 fu la guerra. Quella guerra giudicata dai fossaltini estranea al paese fino all'ottobre del 1917 quando la ritirata delle truppe italiane, seguita alla rotta di Caporetto, portò il fronte ad attestarsi sul Piave, sicché Fossalta si trovò in prima linea e dovette essere evacuata poiché martellata dalle artiglierie nemiche.

La tragedia del paese si maturò però nell'estate del 1918, dal 15 al 23 giugno, durante l'ultima disperata offensiva sferrata dagli austriaci: il nemico riuscì a varcare il Piave proprio a Fossalta e l'abitato divenne teatro di una lotta orrenda, sviluppatasi casa per casa, metro per metro; lotta che segnò una totale distruzione. In quelle giornate rifulse l'eroismo dei 'Ragazzi del '99' e dello scrittore americano Ernest Hemingway che fu ferito preso l'ansa del Piave chiamata 'Buso Burato'. Hemingway non dimenticò mai Fossalta, tornò a visitarla sovente e ne trasse spunti per le sue pagine, in particolare in 'Addio alle armi'.