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L'argine San Marco

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Uno dei problemi idraulico-ambientali storicamente incombenti sulla Laguna di Venezia e sulla sua integrità era rappresentato dalle esondazioni del Piave.
Fiume tipicamente alpino il Piave presentava infatti un regime marcatamente stagionale, con fenomeni di tracimazione ricorrenti e con conseguente deflusso delle torbide verso la Laguna.
Nel XIV e XV secolo, così come aveva fatto per Po, Adige e Brenta, la Serenissima intervenne pertanto con provvedimenti di salvaguardia destinati ad essere i primi di una lunga serie.
Tra questi figurava la costruzione di un lungo argine di difesa, detto di S. Marco, che si sviluppava tra Ponte di Piave e Torre Caligo, alle porte della stessa Laguna.

La robusta barriera di contenimento delle acque, la cui realizzazione fu deliberata nel 1534, venne ultimata nel 1543 in posizione di 'ritiro', ovvero arretrata rispetto alle primitive difese.
Le acque di tracimazione del Piave 'per segurtà delle lagune nostre', come recitavano le motivazioni ufficiali, avrebbero dunque fruito di una vasta fascia planiziale di espansione: la stessa oggi densamente abitata e convertita in fertile campagna.