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Da Jesolo verso il cuore della laguna nord

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Appendice naturale del territorio jesolano è la lunga penisola sabbiosa di Punta Sabbioni.

Lido di contenimento del bacino lagunare veneziano e di difesa della stessa laguna dall'impeto del mare, Punta Sabbioni si caratterizza per la presenza di un arenile sabbioso e di un sistema di basse dune tra i più interessanti ed ampi del Golfo altoadriatico.
La stessa appendice sabbiosa, densamente colonizzata da insediamenti ed attività produttive di tipo primario, protegge, come s'è detto, il settore più bello e più interessante della laguna nord: quello in cui millenarie interazioni uomo-ambiente hanno disegnato paesaggi umanizzati armoniosamente alternati a situazioni di affascinante naturalità. E' una lunga biciclettata quella proposta verso 'il cuore della laguna nord', ma sulla fatica, ne siamo certi, prevarrà l'emozione.
La suggestione di luci, suoni e profumi, mescolati a comporre paesaggi di affascinante essenzialità costituirà la costante di questa 'giornata particolare'.


Percorso:
Ponte del Cavallino, Cavallino, Saccagnana, Le Mesole, Lio Piccolo, Saccagnana. Punta Sabbioni, Lungomare D.Alighieri, Ca' Savio, Via delle Batterie, Ca' Ballarin, Via Fausta, Viale Marconi, Ponte del Cavallino
Partenza: Ponte del Cavallino
Lunghezza: 42 km
Tempo: 4h 45'
Note: nelle località lagunari di Saccagnaga, Le Mesole e Lio Piccolo è opportuno assumere un atteggiamento di discrezione per non disturbare i residenti


ll Ponte di Cavallino, che consente alla Provinciale di Via Fausta di scavalcare il Sile-Piave Vecchia, segna il confine amministrativo tra i territori di Jesolo e Venezia. L'escursione parte da qui e procede, nel primo tratto, lungo la trafficata Provinciale, costeggiando le dune fossili d'epoca romana della Stazione Biofenologica di Cavallino. Raggiunto in breve l'abitato di Cavallino, svolta a destra e si raggiunge la bella piazza che si affaccia a nord sul Canale Pordelio e sulla Laguna di Falconera.

Si prende quindi sulla sinistra la rotabile che costeggia Canale Pordelio (via Pordelio) e si procede in direzione di Punta Sabbioni. Sulla destra si allargano ora paesaggi lagunari e piscatori, mentre sulla sinistra dell'escursionista è l'ambiente degli orti, con la tipica e fitta trama di colture, a caratterizzare il paesaggio agrario.

 

Si procede osservando i mutevoli cromatismi delle acque, della barena e delle colture, per circa sette chilometri e mezzo e si raggiunge un incrocio con semaforo, presso il ponte che collega Ca' Savio con Treporti.

Si svolta a destra e attraverso un ambiente suburbano tipico delle periferie lagunari, si raggiunge il raccolto abitato di Treporti e la piazza, su cui si affaccia la settecentesca chiesa vegliata da due campanili.

Si prosegue dritto, si supera un terzo ponte (sul terzo porto-canale, da cui il toponimo Treporti) e si svolta a destra, costeggiando il Canale Saccagnana su cui si affacciano case rurali della tipica architettura lagunare ed orti. In breve si raggiunge un incrocio con fermata autobus e si svolta a sinistra inoltrandosi entro una singolare corte rurale.

Il Prà, questo il nome del luogo, rappresenta la memoria storica dell'isola di Saccagnana. Al margine dell'ampio cortile, sulla sinistra, si trova l'antico oratorio, mentre di fronte sorge un edificio con linee signorili, anche se segnato dal tempo, dalla salsedine e dalle scarse cure manutentive.

 

Si prosegue quindi attraversando la corte tenendosi a destra. Si prende così una stradina asfaltata che in poche centinaia di metri sale sull'argine lagunare e lo percorre, sinuosa, in direzione nord.

La stradina è una frontiera; a sinistra infatti si allarga la laguna con i suoi spazi acquei e anfibi, mentre a destra, nel primo tratto, si estendono gli orti e le serre in sequenze geometriche. In breve tuttavia la piccola strada rimane sospesa tra le barene della laguna libera, governata dalle leggi naturali e le valli da pesca, governate dalla mano dell'uomo. Colori mutevoli e indescrivibili, suoni ed atmosfere di grande fascino accompagnano il visitatore nel tratto che segue. Raggiunto il bivio, a valle di un piccolo ponte, si tiene a destra e ci si addentra lungo un'esile fascia di terra emersa fino alle Mesole.
Antica località lagunare Le Mesole costituiscono oggi un'oasi di pace fuori dal tempo.
Una cappella, un edificio conventuale cinquecentesco recentemente restaurato, alcune case con giardino ed orti-giardini formano quest'isola di umanità perduta nei silenzi della laguna nord.
Tornati al bivio si prosegue ancora verso nord, osservando sulla sinistra i profili insulari di Burano e Torcello.

Si giunge così, in breve, al minuscolo abitato di Lio Piccolo, autentico cuore della laguna nord, dove la leggenda della solitudine, della decadenza, dei colori, dei profumi e dei suoni della laguna, si materalizza in una realtà che sembra aver dimenticato l'inarrestabile flusso del tempo.Dopo la sosta di rito nella luminosa piazzetta di Lio Piccolo, circondata da vetusti giuggioli, si ripercorre la stradina di andata, riattraversando Saccagnana e l'abitato di Treporti, fino al ponte con semaforo sul Canale Pordelio.


Superato il ponte si svolta a destra e si procede verso il vicino terminal di Punta Sabbioni, che si raggiunge in breve non senza aver ammirato, sulla sinistra, la massiccia mole dell'ottocentesco Forte Vecchio, vegliata da un pittoresco gelso.Da Punta Sabbioni, trafficata di uomini e di barche, si prosegue dritto percorrendo il bel lungomare Dante Alighieri che costeggia il canale della maggiore bocca di porto della laguna di Venezia.

All'estremità del tratto asfaltato si prende a sinistra (via Montello) e si prosegue su una stradina sconnessa che percorre il margine del bosco litoraneo.

Profumi di tamerice e di olivo di Boemia accompagnano l'escursionista in questo tratto, mentre risuonano nelle macchie i richiamo del merlo, del rigogolo e del picchio rosso.

Si prosegue dritto superando l'ingresso di un campeggio e, giunti ad un successivo incrocio si prende a sinistra (via Pealto), svoltando quindi a destra (via Adige) all'incrocio immediatamente successivo.Si procede ora su stradina asfaltata fino a Ca' Savio. All'incrocio con la strada per la spiaggia (via di Ca' Savio) si svolta a sinistra ed ancora a destra al successivo (via Pisani - via Batterie).

Si percorre ora un tratto di circa 4 Km costeggiando campeggi, vecchi edifici militari e lembi di pineta urbanizzata.Si gira infine a sinistra (via Radaelli) e ci si immette sulla Provinciale via Fausta all'altezza di Ca' Ballarin.

Si percorre la trafficata arteria storica sotto un suggestivo viale di pino domestico e, dopo un'ampia curva, si prende a destra viale Francesco Baracca.

Qualche chilometro ancora ed il Ponte del Cavallino annuncerà, con il proprio profilo, la conclusione di questa giornata particolare, tra orti, barene, spiagge e pinete.

 

 

Crediti e Bibliografia: Quanto riportato su questa pagina (testi) è estratto, per gentile concessione dell'editore, dalla guida 'JESOLO ERACLEA...in bici tra bonifiche e laguna' - autore Michele Zanetti - della serie Guide PEDALAFACILE pubblicato dalla Casa Editrice ACHAB snc
di Mogno Michele & C., via E. Ferrari, 15 30037 - Scorzè - VE
tel. +39 041 5845003
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